Biopsie Prostatiche Fusion: Precisione e Sicurezza nella Diagnosi del Cancro alla Prostata

Che cos’è la biopsia prostatica fusion?

La biopsia prostatica fusion rappresenta un avanzamento significativo nel campo della diagnosi del cancro alla prostata. Questa tecnica diagnostica combina le immagini ad alta risoluzione della risonanza magnetica multiparametrica (MRI) con l’ecografia prostatica in tempo reale, per identificare e prelevare campioni di tessuto dalle aree esatte della zona sospetta

Calcolosi renale

Le fasi della biopsia fusion

La procedura dura in genere dai 10 ai 20 minuti e viene eseguita in anastesia locale. 

Dopo aver inserito nel computer i dati del paziente e dell’operatore che eseguirà la procedura si importano le immagini della risonanza magnetica (RMN). Le immagini possono essere quindi viste sul monitor del computer. L’urologo può quindi scegliere le scansioni migliori per poi delineare il contorno della prostata ed evidenziare le lesioni. Identificate le zone sospette si passa ad eseguire lo studio della prostata con l’ecografia prostatica. 

L’urologo dopo aver fatto un’esplorazione rettale per valutare dimensioni e caratteristiche morfologiche della prostata e aver applicato una prima crema anestetica, procede all’introduzione della sonda rettale precedentemente lubrificata con gel per sonda ecografica.  Sul monitor dell’ecografo vengono fissate 3 immagini ecografiche, le quali vengono fuse con le immagini dalla RMN salvate precedentemente In questo modo si viene a sviluppare il modello 3D della prostata.

Infatti il punto chiave della tecnica “Fusion Biopsy” è proprio quello della fusione delle immagini. 

Questa fusione di immagini trasforma la biopsia prostatica da una metodica di campionamento casuale in una tecnica bioptica precisa e mirata. 

Si procede quindi all’esecuzione dell’anestesia locale. 

L’ultima fase consiste nel prelievo bioptico. Una fusione avvenuta in modo preciso consente prelievi bioptici perfettamente centrati all’interno della zona identificata dalla “fusione” (2/3 prelievi per ciascuna area sospetta). Successivamente si eseguiranno 6 prelievi dal lobo di destra e 6 da quello di sinistra.

Vantaggi della biopsia prostatica fusion

    Precisione diagnostica: Maggiore capacità di identificare i tumori particolarmente aggressivi e di circoscrivere l’esatta estensione della neoplasia.

    Dott. Angelo Civitella: Urologo e Andrologo

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